accadde oggi… il 3 novembre 2008
Grandissima Coppa Italia per il Judo O.K. Arezzo
Ottima davvero la prova degli aretini alla Coppa Italia di Lanciano. Soprattutto vedere un gruppo così unito in tutti i suoi elementi, rappresenta la vera vittoria per i nostri colori sociali: tecnici, atleti e genitori hanno davvero sofferto e gioito insieme in questa ennesima e stupenda avventura in terra d’Abruzzo. Quattro medaglie, una d’oro, due d’argento e una di bronzo, e una prestazione collettiva veramente positiva, sono il bottino riportato dai nostri portacolori, e che ha permesso all’O.K. Arezzo di piazzarsi al secondo posto assoluto in campo femminile, e al nono in quello maschile. A dare un maggior risalto a questi risultati è proprio la statistica di questa Coppa Italia: 380 atleti e 177 atlete provenienti da ogni regione, con un livello qualitativo molto alto espresso anche dal fatto che non solo i migliori civili d’Italia erano presenti, ma anche atleti stranieri molto forti, residenti nel nostro paese, hanno onorato questa manifestazione.
Veniamo adesso al dettaglio della gara.
Fantastico Fabio Cherici, dominatore assoluto della categoria 81 kg, che vedeva ai nastri di partenza più di 70 atleti. Tecnica, tattica, potenza e cuore sono state le ricette che hanno permesso al nostro atleta di vincere ben sei incontri, senza subire il minimo vantaggio, in un crescendo di emozioni che ci rimarrà a lungo dentro. Il primo incontro contro un ostico atleta marchigiano destava già qualche preoccupazione, ma la determinazione di Fabio si è vista subito, e solo pochi secondi sono bastati per piazzare uno stupendo ippon di kata guruma. Anche il secondo turno, contro un giovane atleta piemontese, è stato liquidato senza difficoltà con un bell’ippon in neanche un minuto. Il primo vero ostacolo Fabio lo ha trovato al terzo turno, quando ha dovuto affrontare un fortissimo atleta lombardo, ex Fiamme Gialle, in quella che poteva veramente essere una finale anticipata. Il combattimento si gioca sul filo del rasoio, con i due atleti che si danno fiera battaglia, senza risparmiarsi; Fabio riesce a mettere a segno un koka a metà dell’incontro, e stringendo i denti, ma soprattutto senza mai scomporsi, lo porta fino in fondo. Non c’è troppo tempo per esultare perché ai quarti Fabio deve subito affrontare l’atleta parmense che lo aveva recentemente battuto nella finale per il bronzo a Tarcento. Anche questo incontro è molto tirato e incerto, ma Fabio, con un vantaggio conquistato nei primi minuti, riesce a controllare fino al termine. Siamo in semifinale, e l’avversario è una nostra vecchia conoscenza: un giovane bravo e inesauribile atleta di Trieste, che riesce spesso a imbrigliarti con un judo aggressivo e molto tattico. Fabio sembra cadere nella trappola del triestino, e non ce la fa per lunghi tratti a esprimere il suo bagaglio tecnico, che è estremamente vario e brillante.
La tensione cresce e l’incontro si fa durissimo, ma Fabio mantiene la freddezza, e quando lo spettro del Golden Score si stava inesorabilmente avvicinando, un magnifico ippon di kata otoshi mette fine alla contesa e manda Fabio in finale per il tripudio di tutti gli aretini e non solo. Per arrivare alla medaglia d’oro c’è però da superare l’ultimo e più duro scoglio, un forte atleta lombardo, dominatore assoluto dell’altra parte del tabellone, e già vincitore in passato della Coppa Italia. Fabio è molto provato dalle dure battaglie vinte per arrivare alla finalissima, ma si sa, dove non arriva più il fisico, arriva il cuore; e lui, dopo la medaglia di bronzo arrivata l’anno scorso, non vuole altro che l’oro. Per cui si presenta davanti al suo avversario con una determinazione e sicurezza da fare impressione, e sin dai primi secondi riesce a imporre il suo judo, tenendo sempre l’iniziativa. Lentamente il tabellone dei punti si riempie di vantaggi che Fabio riesce a marcare, ma l’avversario è veramente degno, e non si arrende mai, mantenendosi pericoloso fino all’ultimo secondo. Quando l’arbitro decreta la fine dell’incontro, la gioia e le lacrime non hanno più freno. Un tripudio per questo ragazzo che fa della serietà e dell’impegno le sue armi vincenti, e che spesso ha raccolto molto meno di quello che aveva seminato. Grande Fabio, ci hai fatto vivere emozioni veramente importanti, e questa vittoria te la devi godere appieno, perché è strameritata.
Detto della stupenda vittoria di Fabio, prima di passare alle ragazze è doveroso fare anche due parole sugli altri due atleti aretini che hanno onorato i nostri colori con una buona prestazione, anche se si sono dovuti accontentare di piazzamenti lontani dai primi posti. Marziali Stefano, nei 66 kg ha superato molto bene due turni prima di arrendersi ad un atleta molto esperto che poi è arrivato fino ai quarti ma non l’ha recuperato. Stessa sorte per Marignani Francesco che ha vinto un incontro prima di perdere contro il secondo classificato dell’anno scorso, e non essere purtroppo recuperato. Una prestazione comunque dignitosa per questi due ragazzi, al di là del risultato finale, con un buon judo messo in mostra.
Eccoci al settore femminile, da dove sono venute le altre tre medaglie di questa trasferta; bisogna però dire che tutto il gruppo delle ragazze si è dimostrato veramente all’altezza, tanto da permettere all’O.K. Arezzo di arrivare al secondo posto assoluto per società, dietro alla corazzata dell’Akiyama Settimo Torinese. Giusti Moira, nei 48 kg sembra davvero eterna. Alla soglia dei 34 anni, si confronta senza paura contro ragazze molto più giovani, e riesce sempre ad arrivare a disputare una finale da medaglia. Anche questa volta infatti, con una gara particolarmente accorta ed efficace, batte una dietro l’altra le sue avversarie, superando quattro turni con grande determinazione, marcando anche alcuni ippon molto spettacolari. In finale purtroppo si trova davanti la forte atleta che quest’anno ha già vinto Assoluti e Under 23, e non riesce a imporre il suo judo. Moira si deve quindi “accontentare” della terza medaglia d’argento consecutiva alla Coppa Italia, ma esce veramente a testa alta, ed è comunque sempre un esempio da seguire per tutti gli atleti della nostra società. Anche Francesca Cherici, salita nei 70 kg, riesce ad arrivare in finale come aveva fatto l’anno scorso; l’esito è però diverso, perché la conquista dell’oro per bissare quello del 2006 si ferma contro una forte atleta di Bologna. Francesca comunque ha dato segni di grande ripresa dopo la crisi vissuta quest’anno. Ottimi i quattro incontri per arrivare in finale, vinti bene contro avversarie pericolose.
Anche contro la bolognese, Francesca riesce a passare presto in vantaggio con una tattica perfetta e un grande movimento. Con il passare del tempo però, vuoi per qualche decisione arbitrale da noi poco condivisa, vuoi per l’effettivo valore dell’avversaria che aveva di fronte, l’aretina subiva il vantaggio decisivo che la privava dell’oro. Comunque una grandissima prestazione, molto incoraggiante per il futuro. Lo stesso dicasi per Elisa Severi nei 57 kg, che conquista un bronzo importantissimo, ottenuto con le unghie e i denti. Subito sconfitta dalla fortissima veneta che andrà poi a vincere la categoria, Elisa va quindi ai recuperi e inanella un filotto di tre vittorie consecutive fino ad arrivare alla finale del bronzo con un ostica atleta di Parma; la battaglia è durissima, ma Elisa va subito in vantaggio con uno stupendo Waza-Ari di seoi, che a tutti sembrava veramente Ippon. Gli arbitri non sono però dello stesso parere, per cui si continua a combattere, e l’aretina, nonostante la fatica che si fa sentire, e l’avversaria che è sempre pericolosa con i suoi attacchi alti, stringe i denti, non si arrende, e porta alla fine il combattimento dimostrando che se uno ha carattere, niente è impossibile. Grande medaglia che mancava da troppo tempo, te la meriti tutta. Resta senza medaglia invece Sandra Carboni, sempre nei 57 kg, che in genere non manca mai ai grandi appuntamenti. La sua prestazione è stata comunque molto buona, con quattro combattimenti vinti e un settimo posto conquistato; sicuramente, sul rendimento nell’ultimo incontro perso, che le ha impedito di disputare la finale per il bronzo, ha influito anche l’emozione provata da Sandra per l’amica Elisa che aveva appena conquistato il bronzo, e che l’ha fatta salire sul tatami con le lacrime agli occhi. Capita. Credo che chi conosce a fondo il nostro gruppo possa capire benissimo. Di medaglie Sandra ne potrai conquistare ancora tante, tranquilla: tieniti però stretta l’amicizia e l’emozione che hai provato per la tua compagna, ti fa onore.
Nei 63 kg, anche se non sono arrivate medaglie, le due aretine hanno comunque fatto vedere ottime cose. Veronica Severi, nonostante il periodo poco “felice”, ha cercato di mettere da parte tutte le sue ansie e le sue paure, combattendo con una sicurezza che da molto non si vedeva in lei. Ha perso il suo incontro per un piccolo svantaggio, ma conta il fatto che abbia ritrovato (almeno in parte) la grinta e la sicurezza che aveva un tempo. Brava Vero, continua così, anche se non è affatto facile. Elisa Bennati invece, si può dire che il suo momento buio se lo sia ormai proprio lasciato alle spalle; ottima la sua gara, con un nono posto finale che poteva con un po’ di fortuna essere molto migliore. Due buoni combattimenti vinti in sicurezza; due sconfitte con forti avversarie (poi arrivate entrambe terze) ma affrontate senza alcuna paura e sempre con la voglia di vincere. Questa è l’Elisa che vogliamo vedere, e il punto che ti manca per conquistare questa sospirata cintura nera, arriverà alla prossima occasione, e allora la festa sarà tutta per te, vedrai!
Che dire di più: complimenti ragazzi, davvero bravi. E ora tutti a fare il tifo per le ragazze domenica ai Campionati Italiani a Squadre. Chissà che non venga ancora qualcosa di bello! Credeteci!
[Roberto Busia]